Non che prima fossi un ragazzo casa e chiesa, ma mi ubriacavo solo ogni tanto e non spesso andavo a ballare, comunque quasi alla fine del 2004 la mia relazione con Resolve terminò bruscamente.
Mesi dopo, in territorio spagnolo, trovai per la prima volta un po’ di conforto. Sia grazie al fatto che ero in vacanza in Spagna con dei veri amci ma soprattutto grazie allo sballo assoluto. Da lì gli sono immensamente riconsocente e non l’ho mai abbandonato. E’ il mio modo per sfogare la vita.
Trascorsi un’estate bellissima, in cui tra le varie cose realizzai il più grande capolavoro artistico della mia vita (ma di questo parlerò un’altra volta), e a fine serata, fattissimo nel mio letto, presi l’abitudine di scrivere sms a numeri più o meno a caso della mia rubrica del cellulare. Perpetrai questa abitudine spendendo decine di euro in sms per diversi mesi, soprattutto dopo i sabati al Killer. Il contenuto degli sms era sempre un miscuglio tra banale poesia, inni alla perdizione, riflessioni su me stesso, riflessioni sul mondo che vedo e puri deliri senza senso di un ubriaco.
Col passare dei mesi persi quest’abitudine. Forse la mia malinconia era scesa di livello, la mia esaltazione per quella vita nuova di eccesso non era più così nuova, faticavo a scrivere sms col nuovo cellulare con sistemi alternativi al T9 o non ero sufficientemente strafatto da avere l’ispirazione o ero troppo fatto per riuscire a scrivere in italiano.
Sabato scorso, invece, ho mandato uno di quegli sms, ore 7.30 del mattino: “Lentamente l’alba si rifà sulla notte, quella notte che ci ha dato tutto, che abbiamo vissuto e amato. E’ surreale come il bagliore di una stella possa rovinare quella magia che un cielo stellato regala a chi l’ammira con passione. Ma tanto a noi romantici alcolizzati domani rimarrà solo una gran mal di testa..”. Mi rendo ora che con “bagliore di una stella” non si capisce affatto che mi stavo riferendo al sole, comunque il giorno dopo riflettendo su questo invio mi ricordai che in realtà non è stato nel mio periodo di inizio sballo che presi questo vizio.
Ecco dove tutto ebbe inizio, anni e anni fa, non ricordo quanti, mi ricordai che inviai un messaggio dal contenuto riflessivo/filosofico ad alcuni dei miei migliori amici. Conclusi quell’sms con la frase “Pensieri di un cracker in una notte di mezza estate”. Allora essere un cracker era importante per me (ora capisco che il bisogno di capire le cose è il mio modo di tenere sotto controllo il mondo in cui vivo), comunque tutto questo blog penso che nasca, oltre dal mio immenso esibizionismo, dal bisogno che ho, per non sò quale motivo, di esternare le mie riflessioni su questo porco mondo, bisogno che mi accompagna da diversi anni.