Io credo nel surriscaldamento globale e credo nella fine del petrolio e nell’impotenza delle “energie alternative”.
Chiamatemi allarmista se vi fa piacere ma il mondo, così come lo conosciamo ora, è destinato inevitabilmente a cambiare. E non dico che non si potrà più andare in vacanza alle Bahamas (cosa comunque vera), dico che la popolazione terrestre subirà un brusco calo, miliardi di persone.
Gli eventi che si stanno verificando in questi giorni: il prezzo del petrolio che schizza, le borse mondiali che crollano, gli investitori che si rifugiano nell’oro, facendone raggiungere i record storici non ci preannunciano la fine imminente. Ci vorranno ancora almeno un paio di decenni prima di precipatare nell’oblio, ma quello che stà avvenendo oggi è un sintomo che quello che prevedo accadrà davvero. La crescita mondiale non è finita, questa è solo una piccola crisi momentanea, le cose si riassesteranno ma non durerà per sempre come siamo stati abituati a pensare. Non pensate che ci si renda bene conto di stare precipitando prima di vedere il fondo del burrone.
Non pensate che i nostri nipoti potranno permettersi una vita agiata come l’abbiamo avuta noi, non sarà così.
Questo è solo un assaggio, nelle settimane a seguire vi esaurirò con discorsi sulla crisi energetica e il surriscaldamento globale.
A me piace da morire sentirmi dire “Suby, avevi ragione”, spero che stavolta non succeda, ma ai miei colleghi ingegneri del MIT non rimane molto tempo per arrivare alla fusione a freddo per salvarci a tutti il culo.
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