La Testata

Premessa:
Il Rotto è un mio amico di Torino che conosco da bambino in quanto facciamo tradizionalmente entrambi le vacanze a Punta Marina (RA). La Rotta è la sua attuale ragazza, stanno insieme da 3 anni (mi pare) quindi conosco anche lei. Si sono conosciuti perchè lei era un’amica del fratello, Franco, col quale non ho rapporti.

Il giorno prima della Duna nello scorso weekend ero fatto davanti ad un locale a Marina di Ravenna (RA) e mi sono messo a parlare col Rotto e la Rotta, i miei amici di Milano erano tornati in Campeggio.
Ero lì a parlare e c’era anche Franco. Ho tirato fuori la storia che secondo me Franco se la sia scopata la Rotta, lo faccio sempre con loro, ci scherziamo tutti. Franco quando ha sentito la mia frase mi si è avvicinato e mi ha detto “Chiedimi subito scusa”. Io non ho capito bene che cazzo volesse e gli ho detto “eh?” e mi ha tirato una testata in fronte. Dalal botta sono indietreggiato e caduto incontrando lo scalino del marciapiede (facendomi male alla caviglia nell’appoggiare il piede sullo scalino).

Mi rialzo subito e vedo la Rotta che scoppia in lacrime mentre vengo allontanato da dagli amici del Rotto di Torino. Poco dopo viene Franco a parlarmi. Finge di essere dispiaciuto e finge di scusarsi, dico finge perchè si capiva dal modo con cui mi parlava e dal fatto che ha anche aggiunto la frase “dai dimmelo che te la vuoi scopare”.
Ecco apro una parantesi al riguardo. La Rotta è una ragazza bello simpatica e intelligente. Sicuramente cercherei di fottermela, SE NON FOSSE LA RAGAZZA DI UN MIO AMICO. Questo fatto fa si che lei, da quel punto di vista, sia come una pietra. Per quanto mi riguarda lei appartiene al Rotto, ora e per sempre, indipendentemente dal futuro della loro relazione. Chiusa parentesi.
A quel punto arriva la Rotta, Franco si allontana, la Rotta mi parla, in lacrime, dicendosi molto dispiaciuta per il comportamento di Franco. Finita la conversazione Franco era sparito. Mi ero già incamminato per andare a casa sua quando il Rotto e la Rotta, fortunatamente, mi hanno convinto ad accettare un passaggio per tornare in campeggio.

La cosa che mi ha ferito in tutto questo è stato il comportamento del Rotto. Non è intervenuto, non ha detto una parola, neanche in macchina. Non è stato un comportamento da amico. Il giorno dopo si è dichiarato molto dispiaciuto e si è giustificato dicendo che era rimasto paralizzato, non gli credo. Penso che la Rotta gli abbia fatto il culo e allora sia venuto a “giustificarsi”. Non sò perchè ma l’impressione che ho tuttora è che per qualche a me sconosciuto motivo lui pensasse che io meritassi quella testata. La Rotta invece è stata molto solidale scrivendomi tralaltro in un sms ” ho davvero il cuore a pezzi per quello che hai dovuto subire senza motivo alcuno.. per il comportamento di Franco ma soprattutto per l’assenteismo del Rotto […]”. L’ho apprezzato.

Il giorno dopo non ho voluto creare casini. Mi sarei rovinato la duna e l’avrei rovinata ai miei amici visto che Franco mi dà 10 cm di altezza e almeno 10kg di muscoli e non è possibile spiegare ai miei amici facinorosi di stare lì a guardare mentre le prendo. Comunque non considero la cosa chiusa con Franco, è una questione di principio. Primo se mi vuoi menare mi meni e mi lasci a terra, non mi dai una testata e basta, secondo poi non vieni a fingere di scusarti prendendomi per il culo. Non sò come finirà, non ci voglio pensare, aspetto di sentire la mia sensazione nel rivederlo quest’estate.

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Weekend Primo Maggio

La “Duna Degli Orsi” è uno stabilimento balneare a Marina Di Ravenna (RA) che ogni anni, il primo di Maggio inaugura gli aperitivi (che consistono in birra a basso costo). Tradizionalmente è un appuntamento che non oso mancare. Quest’anno mi sono portato 8 amici con me. La vacanza si può riassumere con questi due avvenimenti:

  • The Traditional Beer Drinking Contest (La tradizionale gara di bevuta di birra)
  • The Headbutt (La testata)

Inizierò da quello più atteso di tutti, ovviamente, il Beer Drinking Contest.

Le regole sono semplici, anche se ci sono un po’ di complicazioni riguardanti i casi in cui si sprechi un po’ di birra da una bottiglia: chi beve più bottiglie di birra da 33 cl dalle 18 alle 24, vince. Vi assicuro per esperienza personale che bere la birra in bottiglia, soprattutto la Bud, è molto più difficile rispetto alla birra alla spina, soprattutto quella dell’Oktoberfest.

Uscivamo ovviamente tutti da una serata prima di gaina assoluta con 12 bottiglie di vino in una cena da 10 persone e poi ovviamente vari cockail in un locale. Il favorito assoluto era il più grande bevitore di birra della compagnia, Dani, quotato a 1.1 seguito da Paolino che sembrava in gran forma dato a 1.5

Ecco i risultati ufficiali, partendo dall’ultimo posto:

  • Mory, 7 birre, equivalenti a 2.31 litri.
  • Lory, Alby, Marco, 9 birre, equivalenti a 2.97 litri.
  • Paolino, 11 birre, equivalenti a 3.63 litri.
  • Terzo Classificato: Suby, 12 birre, equivalenti a 3.96 litri.
  • Secondo Classificato: Dani, 13 birre, equivalenti a 4.29 litri.
  • The Winner of the 2008 Duna’s Opening Beer Drinking Contest: Gallo, 17 birre, equivalenti a 5.61 litri. Tralaltro tornando a casa è stato avvistato a spararsi la 18esima birra, e ha riportato un test alcolemico di 1.89 grammi per litro di sangue contro il mio 1.77

4 birre in più del secondo classificato, davvero un distacco netto e notevole che consacra il Gallo come degno vincitore. Anche se quando sono tornato in campeggio, ho cercato di svegliarlo, non faceva altro che rispondere “Sì” a qualunque domanda gli ponessi, ma vabbè, è giusto così.

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I Filtri Della Realtà

Qualche settimana fa sono andato al lavoro con gli occhiali da sole, era normale, c’era un bel sole e gli occhiali mi facevano comodo. Ora, io sono un’amante del blu, è il mio colore preferito. Di conseguenza gli occhiali che portavo erano blu, esattamente quelli che indossavo nella foto qui sotto:

Suby ubriaco, stabilimento balneare “Toto”, zona Duna Degli Orsi, Marina di Ravenna, estate 2005.

Con quei cazzo di occhiali tutto quello che vedi sono variazioni di blu, si distinguono i diversi colori, ovviamente, ma tutto tende al blu. Il mondo, quando lo vedo con indosso quegli occhiali, mi sembra più bello.

Questo fatto mi ha fatto riflettere sui filtri della realtà che la gente adotta comunemente. E’ un modo particolare di mentire a sè stessi in cui non si mente riguardo ad un evento o ad una considerazione particolare della propria vita, ma si interpreta la realtà sotto una voluta chiave di lettura perchè questo ci fa credere che le cose siano, in fondo, come vogliamo noi, compatibilmente con la nostra filosofia o visione del mondo. Esempi tipici, per farvi capire, sono:

  • L’amore esiste, perchè le relazioni che la gente instaura dimostrano che c’è qualcosa di profondo che può legare due persone.
  • L’amore non esiste, perchè è solo un’invenzione di noi umani (o dell’evoluzione) per dare un senso emotivo e romantico per spiegare il banale fatto che vogliamo scopare e procreare.
  • Gli uomini sono tutti stronzi, le donne sono tutte puttane.
  • Questo è solo quello che ci vogliono far credere (i media, i padroni del calcio, i governi).
  • Non sono io che sono antipatica e/o mi comporto male, sono gli altri che fanno gli stronzi con me.
  • L’essere umano è fondamentalmente buono. Sono le circostanze, che forzano la gente, a commettere atti malvagi.
  • Peggio per te, perchè tanto io avrò la beatitudine eterna e tu adrai all’inferno.
  • Quando una donna ti molla è perchè ha un’altro. (sebbene sia alquanto curioso il fatto che per arrivare a ricordarmi di una mia ex che mi abbia scaricato ma non per un’altro debba risalire al 1993)

Filtriamo la realtà interpretandola nel modo che più conviene con quello che pensiamo di avere capito del mondo. Credo che sia normale ma è così sbagliato come sembra?? Io lo faccio spesso, essendo una persona arrogante convinto sempre di avere ragione, cosa che quando si rivela vera mi provoca un’immensa e ancora più arrogante soddisfazione, devo eleborare delle teoria generali sulla vita e poi cercare di buttarci dentro, anche a forza, quello che la realtà mi rivela.

Ma questo è davvero un atteggiamento sbagliato??? (il filtrare la realtà, la mia arroganza sicuramente lo è)

Probabilmente bisognerebbe avere l’obiettività di giudicare ogni situazione come a se stante, cercando di limitare gli schemi generali, evitando di fare di tutta l’erba un fascio. Ma essendo umani semplicemente non possiamo fare a meno di adattare le nostre vissute esperienze anche a tutti gli altri, estendole a teorie generali, immedesimandoci nelle situazioni. Questi filtri della realtà non sono altro che il frutto dell’educazione che abbiamo ricevuto e delle esperienze vissute che ci hanno fatto diventare quello che siamo. Se abbiamo ricevuto un’educazione sbagliata, o abbiamo interpretato male alcuni avvenimenti nelle nostre vite allora rischiamo di ripetere un grosso errore decine di volte.

Cerchiamo allora, io per primo, di mettere più in discussione le nostre filosofie.

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Marisa Sannia

Ieri, 14 Aprile 2008, è morta, all’età di 61 anni dopo una breve malattia, la cantante Marisa Sannia.[1]

La sua canzone “Amore Amore” mi ha fatto ballare, cantare, gioire e scherzare più volte, non solo al Killer.

In sua memoria linko questo video di youtube: Festival di Sanremo 1968 dove, insieme a Ornella Vanoni (una volta a Sanremo ogni canzone veniva presentata da due cantanti separatamente), Marisa Sannia, presentata da un giovane Baudo, canta la canzone che diventerà il suo cavallo di battaglia: “Casa Bianca”.

La canzone si classificò seconda battuta da “Canzone per te” presentata da Sergio Endrigo e Roberto Carlos. Ho dimenticato di dire che molti di voi conosceranno la canzone “La Compagnia” cantata da Vasco Rossi, prima di lui l’ha cantata Lucio Battisti, ma prima ancora, la cantante che la presentò per prima fu Marisa Sannia.

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Il Giorno Delle Elezioni

Domenica. Mi sveglio verso le 16, mi rigiro fino alle 16.20, accendo il telefono e inizio a scandire la rubrica cercando qualche personaggio a cui fare le mie strane telefonate domenicali quando la Cicciona entra in stanza, mi vede sveglio e aprendomi la finestra mi dice “Su su che oggi bisogna votare”.

Era infatti il giorno delle elezioni, una giornata che per alcuni ha un valore particolare anche se io non appartengo a questa categoria un po’ d’importanza gliela dò. La cicciona mi trova la camicia sporca di sangue sul dietro, è la seconda volta di fila che torno a casa il sabato con la camicia sporca di sangue, mi controlla eventuali ferite sulla schiena, niente. Anche questa settimana il mistero della camicia insanguinata non ha trovato spiegazione.

Oggi bisogna votare, chiamo il Gallo (il Gallo risiede a 4 minuti a piedi da casa mia, abbiamo lo stesso seggio elettorale e quindi andiamo tradizionalmente a votare insieme), il Gallo è impegnato in un lavoro dei suoi e mi dice che mi richiama quando ha finito. Rimango a letto a riflettere sulla mia vita, senza strane telefonate, quando dopo un’ora il Gallo mi richiama “Dai scendi” “Gallo guarda che non mi sono alzato neanche per pisciare..” “Fai in fretta ti aspetto”. Mi preparo di corsa, tanto la domenica sarei inguardabile anche in abito, e scendo. Andiamo al seggio, 10 minuti di coda, mi danno le schede, la votazione è durata tipo 20 secondi: Apri la scheda 1, cerca il simbolo con la falce e martello più grossa, fai croce, ripiega la scheda, ripeti la procedura per la scheda 2. Poi siamo andati a prenderci un bel gelato, in una gelateria nuova che ha inaugurato proprio oggi, e ci siamo fatti una passeggiata per viale Argonne.

Mentre camminavo ho visto, di fianco alle boccie, dei vecchi che giocavano a carte su dei tavolini.

Dei vecchi che giocano a carte

Non ho mai pensato di riuscire a vivere così a lungo, ma in realtà non solo è possibile ma è anche probabile che diventerò vecchio. Come passerà il Suby le sue giornate in pensione? Questo è stato il tema delle mie riflessioni di questa domenica. Non sà veramente il perchè ma non mi immagino legato ad una famiglia, a fare pranzi con moglie, figli e nipoti, mi vedo solo nel mio futuro lontano, divorziarto magari. Quindi probabilmente farei come loro, i vecchi della foto, passerei le giornate a giocare a carte con miei simili, andare al bar per sbronzarmi la sera a suon di birrette o bianchini e sparare quattro cazzate con la gente, gente che conosco ma non posso considerare veramente amica, come i vecchi nei bar. In effetti non è una visione molto ottimista, non è che mi piaccia questa idea, ma è così che mi vedo. Non dipende dal fatto che probabilmente mi sento un po’ solo in questo periodo, in quanto single, ho sempre immaginato così il mio futuro, anche quando stavo con Resolve da 3 anni. Avete mai immaginato la vostra vita tra 50 anni?

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Politiche 2008

Non poteva mancare un bel post sulle elezioni politiche italiane del 2008. Si vota domenica 13 aprile dalle ore 8 alle 22 e lunedi 14 aprile dalle ore 7 alle 15.

Si sente in giro che c’è molta delusione circa l’attuale classe politica italiana, anche io come tanti, sono rimasto abbastanza deluso dall’ultima legislatura. C’è parecchia gente che vuole dimostrare questo fatto non votanto, votanto bianco o votando nullo. Siccome c’è poca chiarezza al riguardo ho investigato per bene.

Il risultato delle mie ricerche è il seguente: votando scheda bianca, votando scheda nulla, non andando a votare o votando un partito che non prende il 4% alla camera e l’8% al senato, ai fini dell’esito delle elezioni è la stessa identica cosa. Cambia solo la statistica dei non votanti, delle bianche e delle nulle.

Ci sono voci, che girano principalmente sui blog e via email, che descrivono un sistema di non voto particolare: andare al seggio, farsi riconoscere e vidimare la scheda e poi rifiutarla facendo mettere una dichiarazione a verbale. Non ho trovato nessua norma riguardo a questa procedura che secondo me è semplicemente una bufala, se fate una roba del genere al seggio a mio avviso la vostra scheda verrà considerata nulla e basta.

A questo punto, secondo la mia umile opinione, la soluzione migliore per chi vuole astenersi è quella di stare a casa. Infatti la percentuale degli astenuti è la statistica a cui i media danno maggior risalto, e quindi la vostra “protesta” si farà sentire in quantità maggiore. In ogni caso non lasciate bianco perchè, come dice il Gallo, è sempre possibile che qualcuno metta una bella croce per voi.

Per quanto mi riguarda personalmente, deluso dal governo Prodi, deluso dalla condotta dell’uomo alla quale ho affidato il mio voto nelle precedenti elezioni, Fausto Bertinotti, non potendo in alcun modo votare Veltroni, che per me è come votare D.C., affiderò il mio voto sia alla camera che al senato al Partito Comunista dei Lavoratori, almeno Marco Ferrando è un bel comunistaccio vero.

L’esito delle elezioni è comunque abbastanza scontato. Ci sono fior fior di analisti e sondagisti che ci danno Berlusconi come presidente del Consiglio. In questi casi non mi fido per un cazzo di tutte queste previsioni, ma c’è un’altra fonta della quale mi fido: i Bookmakers. Alcuni di voi non lo sapranno, la quota di un evento non è altro che la stima della probabilità che quell’evento si verifichi, opportunamente decurtata di un fattore che dà il guadagno al bookmaker. Ecco un grafico con le probabilità in percentuali, nel tempo dal 20 febbraio, ricavato dalle quote disponibili sul più grande sito di scommesse al mondo sull’evento “Prossimo presidente del consiglio”:

Bhè tutto sommato un 15% non è malissimo, poteva essere peggio.

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Crisi (Parte 2) – Il picco di Hubbert

Marion King Hubbert era un geofisico americano che lavorava per una nota compagnia petrolifera, la Shell Oil Company; un’affiliata americana di una di quelle compagnie petrolifere a cui Enrico Mattei affibbiò il termine di “Sette Sorelle“.

Hubbert teorizzò che per una data regione geografica la produzione di petrolio avrebbe avuto un’andamento a campana. Questo significa che la produzione sarebbe aumentata molto di anno in anno, fino a raggiungere un periodo in cui si sarebbe stablizzata prima di precipatare, così velocemente come è arrivata in cima. Questa teoria viene spesso definita “Teoria del picco di Hubbert“. Lui stesso nel 1956 fece una previsione circa la produzione di petrolio all’interno degli USA, furono tutti scettici. Guardate, nell’immagine sotto a sinitra, la curva prevista da Hubbert e quella reale. La stessa cosa può essere calcolata per la produzione mondiale. Come ci mostra il grafico qui sotto sulla destra, la produzione massimo di petrolio avverà intorno al 2010.

Curva di Hubbert per la produzione USACurva di Hubbert per la produzione mondiale

Il petrolio non solo non durerà per sempre, ma durerà ancora per poco. Ovvio non è che dal 2010 si smetterà di estrarlo, ma bisognerà essere pronti a cambiare le nostri abitudini. E’ vero, questa teoria non è priva di critiche. Io credo che siano critiche senza fondamento, per non creare allarmismo e per permettere a chi lucra sul petrolio di lucrare fino in fondo. Paolo Scaroni, presidente dell’Eni ha dichiarato [1] ad Agosto: “I prezzi del greggio vanno verso la discesa da qui a fine anno” […] “non c’è ragione perché i prezzi non tendano verso il basso” […] “noi come Eni prevediamo un prezzo a lungo termine del petrolio, dal 2011 in avanti, intorno a 40 dollari al barile”. Avete visto il prezzo del petrolio nell’ultimo periodo? No? Ve lo mostro io..

Prezzo del petrolio dal 2006 a oggi

Vi sembra possibile che l’Eni faccia previsioni senza senso? A me no, percui sanno. Sentite cosa ha detto il re dell’Arabia Saudita, il più grande produttore di petrolio al mondo, nel 1998: “Il boom del petrolio è finito e non tornerà più… Tutti noi dobbiamo abituarci a un differente tenore di vita.” [2]

La cosa che mi sento ripetere più spesso affrontando questo discorso è che le energie alternative riusciranno a sopperire alla mancanza di petrolio. Non è vero, soprattutto per il settore dei trasporti di merci, basati fondamentalmente su navi e camion, e questi non possono andare ad energia elettrica.

Un mio amico mi parla molto bene del biodiesel, non costa molto, lo produciamo noi e funziona. Tutto vero, ma coltivando tutto quello che possiamo coltivare in italia non riusciremmo a produrre abbastanza biodiesel per il nostro parco macchina, questo provocherebbe un’aumento dei prezzi e via dicendo… Non solo, c’è chi alle Nazioni Unite ritiene che la coltivazione massiccia per produrre biodiesel sia un crimine contro l’umanità, in quanto ridurrebbe la coltivazioni di beni edibili da noi essere umani e produrrebbe un’innalzamento dei prodotti alimentari e quindi più fame nel mondo [3].

C’è chi dice che l’idrogeno è il futuro. L’idrogeno è un combustibile PESSIMO, attualmente per produrre un litro di idrogeno consumiamo più energia di quella ottenuta bruciando un litro di idrogeno, se ne deduce che ce lo possiamo ficcare nel culo (a meno che non si riesca a fare la fuzione nucleare, e ci sono dei progetti interessanti [4].

La teoria del picco è applicabile ovviamente anche a gas, carbone e uranio. Anche se il picco è previsto più lontano rispetto a quello del petrolio non c’è soluzione al problema dell’esaurimento. Non solo, non esiste qualcosa che possa essere una vera alternativa.
Sopravviveremo probabilmente, ma la festa è finita.

Vi aspetto per il prossimo capitolo sulla crisi e se pensate che ci siano alternative rilevanti al petrolio vi prego di commentare, magari ho dimenticato qualcosa.

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