Crisi (Parte 1) – I Combustibili Fossili Nelle Nostre Vite

Ho deciso di suddividervi in più parti la mia argomentazione per rendervela più digeribile. Inizio descrivendovi quanto lo stile di vita della società moderna (terzo mondo escluso) sia dovuta esclusivamente all’esistenza dei combustibili fossili.

Il numero di persone presenti in un dato momento su questo pianeta è il risultato di una serie di fattori: avanzamento tecnologico, medico, malattie e molti altri, ma in generale possiamo dire che se c’è benessere nella società allora la popolazione tende a crescere.

Esaminando la crescita della popolazione mondiale, salta subito all’occhio (guardate il primo grafico) come nell’ultimo secolo sia successo qualcosa di incredibile, che in millenni non era mai accaduto, qualcosa che ha spezzato la normale crescita della popolazione facendola aumentare a dismisura. Signori e signore vi presento la seconda rivoluzione industriale e l’avvento del petrolio.

Crescita della popolazione Crescita della popolazione (3) - Scala Logaritmica Crescita della popolazione (2)

In 1000 anni, dall’anno 1 all’anno 1000 la popolazione mondiale è passata da 200 a 300 milioni, aumentando dell 50%.
In 100 anni, dall’anno 1900 all’anno 2000 la popolazione mondiale è passata da 1,6 miliardi a 6 miliardi, aumentando del 375% [1] [2].

Questo NON è normale. E’ potuto accadere perchè l’uomo ha iniziato a sfruttare i combustibili fossili, una fonte di energia compatta, facilmente trasportabile e stoccabile, e soprattutto a bassissimo prezzo.

Nel 2005 l’86% della produzione di energia primaria nel mondo è stata generata dalla combustione di combustibili fossili, le altre fonti non fossili sono state idroelettrica 6,3% e nucleare 6,0% con le altre (geotermica, solare, vento, ecc) allo 0,9% [3] [4].

Il 90% di tutta l’energia utilizzata nei trasporti viene dal petrolio, ed è questo il problema principale. Se non ci fosse più petrolio il mondo sarebbe paralizzato, letteralmente. E non dico che non potrete più prendere un aereo per girare il mondo, dico che non ve lo potrete permettere. Non dico che la frutta del sudamerica non arriverà più nei supermercati, dico che non comprerete una banana da 10 euro. Pensate alle conseguenze che avrebbe l’impossibilità di produrre plastica, fertilizzanti, prodotti chimici derivati dal petrolio.

La terra non dispone di sufficienti risorse per i suoi oltre 6 miliardi di abitanti, facciamo una vita ricca e agiata perchè esiste questa fonte enorme di energia economica. Senza di essa non avremmo le fragole a marzo, non avremmo i weekend al mare, non andremmo a sciare la domenica, non avremmo i divertimenti, non avremmo il lusso, le nostre vite sarebbero molto diverse poiche le nostre preoccupazioni riguarderebbero la nostra sopravvivenza.

Pensate che il petrolio non finisca mai? o che anche se fosse saremmo in grado di tirare avanti con le energie alternative? Aspettate la mia seconda parte….

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L’inizio del declino

Io credo nel surriscaldamento globale e credo nella fine del petrolio e nell’impotenza delle “energie alternative”.

Chiamatemi allarmista se vi fa piacere ma il mondo, così come lo conosciamo ora, è destinato inevitabilmente a cambiare. E non dico che non si potrà più andare in vacanza alle Bahamas (cosa comunque vera), dico che la popolazione terrestre subirà un brusco calo, miliardi di persone.

Gli eventi che si stanno verificando in questi giorni: il prezzo del petrolio che schizza, le borse mondiali che crollano, gli investitori che si rifugiano nell’oro, facendone raggiungere i record storici non ci preannunciano la fine imminente. Ci vorranno ancora almeno un paio di decenni prima di precipatare nell’oblio, ma quello che stà avvenendo oggi è un sintomo che quello che prevedo accadrà davvero. La crescita mondiale non è finita, questa è solo una piccola crisi momentanea, le cose si riassesteranno ma non durerà per sempre come siamo stati abituati a pensare. Non pensate che ci si renda bene conto di stare precipitando prima di vedere il fondo del burrone.

Non pensate che i nostri nipoti potranno permettersi una vita agiata come l’abbiamo avuta noi, non sarà così.

Questo è solo un assaggio, nelle settimane a seguire vi esaurirò con discorsi sulla crisi energetica e il surriscaldamento globale.

A me piace da morire sentirmi dire “Suby, avevi ragione”, spero che stavolta non succeda, ma ai miei colleghi ingegneri del MIT non rimane molto tempo per arrivare alla fusione a freddo per salvarci a tutti il culo.

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Dove tutto ebbe inizio

Non che prima fossi un ragazzo casa e chiesa, ma mi ubriacavo solo ogni tanto e non spesso andavo a ballare, comunque quasi alla fine del 2004 la mia relazione con Resolve terminò bruscamente.

Mesi dopo, in territorio spagnolo, trovai per la prima volta un po’ di conforto. Sia grazie al fatto che ero in vacanza in Spagna con dei veri amci ma soprattutto grazie allo sballo assoluto. Da lì gli sono immensamente riconsocente e non l’ho mai abbandonato. E’ il mio modo per sfogare la vita.

Trascorsi un’estate bellissima, in cui tra le varie cose realizzai il più grande capolavoro artistico della mia vita (ma di questo parlerò un’altra volta), e a fine serata, fattissimo nel mio letto, presi l’abitudine di scrivere sms a numeri più o meno a caso della mia rubrica del cellulare. Perpetrai questa abitudine spendendo decine di euro in sms per diversi mesi, soprattutto dopo i sabati al Killer. Il contenuto degli sms era sempre un miscuglio tra banale poesia, inni alla perdizione, riflessioni su me stesso, riflessioni sul mondo che vedo e puri deliri senza senso di un ubriaco.

Col passare dei mesi persi quest’abitudine. Forse la mia malinconia era scesa di livello, la mia esaltazione per quella vita nuova di eccesso non era più così nuova, faticavo a scrivere sms col nuovo cellulare con sistemi alternativi al T9 o non ero sufficientemente strafatto da avere l’ispirazione o ero troppo fatto per riuscire a scrivere in italiano.

Sabato scorso, invece, ho mandato uno di quegli sms, ore 7.30 del mattino: “Lentamente l’alba si rifà sulla notte, quella notte che ci ha dato tutto, che abbiamo vissuto e amato. E’ surreale come il bagliore di una stella possa rovinare quella magia che un cielo stellato regala a chi l’ammira con passione. Ma tanto a noi romantici alcolizzati domani rimarrà solo una gran mal di testa..”. Mi rendo ora che con “bagliore di una stella” non si capisce affatto che mi stavo riferendo al sole, comunque il giorno dopo riflettendo su questo invio mi ricordai che in realtà non è stato nel mio periodo di inizio sballo che presi questo vizio.

Ecco dove tutto ebbe inizio, anni e anni fa, non ricordo quanti, mi ricordai che inviai un messaggio dal contenuto riflessivo/filosofico ad alcuni dei miei migliori amici. Conclusi quell’sms con la frase “Pensieri di un cracker in una notte di mezza estate”. Allora essere un cracker era importante per me (ora capisco che il bisogno di capire le cose è il mio modo di tenere sotto controllo il mondo in cui vivo), comunque tutto questo blog penso che nasca, oltre dal mio immenso esibizionismo, dal bisogno che ho, per non sò quale motivo, di esternare le mie riflessioni su questo porco mondo, bisogno che mi accompagna da diversi anni.

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99%

I miei lettori abituali si ricorderanno che novembre ho sostenuto l’esame scritto per l’iscrizione all’albo degli ingegneri di Milano. Due settimane fa ho dato l’orale. Non ho studiato niente, pensavo fosse una farsa come mi era stato detto, si è svolto così:

Esaminatore: “Va bè firmi e se ne vada.”
Io: “Ok.”
Esaminatore: “Lei lavora?”
Io: “Sì, presso [nomeazienda]”
Esaminatore: “Dove?”
Io: “Eh ad Agrate ma non in sede, in una sede distaccata..”
Esaminatore: “Ahhh lei lavora con [nome_di_un_tizio_a_me_sconosciuto]?”
Io: “No, lavoro con [nome_del_mio_capo]”
Esaminatore: “Ah [nome_del_mio_capo], me lo saluti!”
Io: “Lei è?”
Esaminatore: “[nome_dell_esaminatore]”
Io: “Ok, salve.”

Mi ricordo che dopo quell’orale, mentre me ne tornavo a casa con la mia fedelissima Sambi, pensai al fatto che non avevo più niente a che fare con l’università. Mi sono sentito in una fase di svolta della mia vita, come se fossi diventato “adulto” all’improvviso, come se davanti avessi tante possibilità e tante porte da aprire. Ero sereno quel pomeriggio di sole, con la mia Sambi, che mi rende così buffo e contraddittorio, come sono e mi piace essere.

 

La mia fedelissima Sambi

La mia bellissima Sambi rosa.

Settimana scorsa sono usciti finalmente i risultati definitivi: 99 su 100. Non penso che mi iscriverò all’albo, attualemente non ne avrei vantaggi, ma sono contento per il risultato ottenuto, soprattutto perchè potrò sfottere a vita il 92 del Gladiatore. Suca BASTARDO!

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Sanremo 2008

Edit dopo la finale: Indovinate chi ha predetto e scommesso i vincitori di sanremo prima di sentire la canzone??? Il SUBY signore e signori! Ve la menerò per mesi…

Non poteva mancare un post sul cinquattotesimo festival della canzone italiana. Si ok, molti sostengono che il festival sia una trasmissione inguardabile, bhè effettivamente tutto quello che non riguarda le canzoni in gara, come tutti quegli stacchetti Baudo-Chiambretti piuttosto che le puttanate che mettono in bocca alle due gnocche di turno sono davvero improponibili. Ma il festival significa musica italiana e non posso che non prestargli attenzione.

Riguardo all’odience. Non è colpa di baudo, ma neanche della formula. Secondo me, dovendo fare 5 serate, fare 2 serate iniziale con giovani e big insieme per poi fare una serata con tutti i big che duettano con ospiti, lasciare una serata solo giovani e ospiti italiani per poi fare la finalissima è una buona idea. Il problema è che è un modo di fare televisione di 30 anni fa, ma perchè il festival è fatto così. L’unica possibilità sarebbe ridurre il numero di giornate a 2 o 3 (non penso che i sanremesi lo accetterebbero volentieri) e ringiovanire la conduzione.

Riguardo al caso Bertè. Ha presentato una canzone scritta da lei e da due autori, i quali 20 anni prima avevano fatto cantare ad una tale Ornella Ventura una canzone praticamente identica (musica e ritornello). Uno di questi 2 autori ha dichiarato: “Non ricordavo di averla scritta, ne ho scritte tante…” Ecco ditemi voi se si può credere ad una stronzata del genere? No, non si può. Secondo me è stata tutta una grande macchinazione per portare odience al festival, cosa peraltro fallita, non sò se Loredana ne fosse a conoscenza o meno. Tralaltro Cristicchi, il vincitore 2007, nel 2006 si presentò come giovane con una canzone scritta da lui e da Simona Cipollone, la quale l’aveva cantata dieci anni prima. Cristicchi non venne squalificato e arrivò secondo. [1]

Previsioni. Ieri si è tenuta la finale giovani. Ho sbagliato pronostico, pensavo vincesse Giua. Stasera c’è la finale dei big, ho scommesso 1 euro su Mietta e 1 euro su Giò di Tonno e Lola Ponce prima di sentire le loro canzoni. Mietta non è mi è piaciuta giovedì con i neri per caso, punto ancora su Giò di Tonno e Lola Ponce, due cantanti praticamente sconosciuti che si presentano con una canzone della Nannini. Spero che non vinca la Tatangelo. Ok, è superfiga, dimostra anche 35 anni e ne ha 21 e odio l’ingiustizia che si faccia scopare da Gigi D’Alessio sul quale non voglio spendere neanche una parola. Ma la canzone che ha presentato sull’omosessualità è di una banalità assurda, strofe tipo “Fa di tutto per assomigliarmi tanto vuole amare come me”, “Il mio amico avvolto dentro l’amarezza. Mi fa tanta tenerezza”, “Dorme spesso accanto a me dentro al mio letto. E si lascia accarezzare come un gatto” mi fanno solo girare i coglioni. Tralaltro ho saputo per vie traverse che ha la litigato col truccatore perchè gli ha chiesto di sfruttare tutti i diritti della sua immagine a sbafo. Per fortuna la Stryxia mi ha già promesso che non la metterà mai al Plastic, ma spero davvero non vinca.

Vi ho detto chi prevedo uscirà vincitore ma non vi ho detto dove và il mio tifo quest’anno. La canzone che quest’anno mi ha emozionato di più la canta il sammarinese più famoso del mondo. L’uomo che a sanremo 1970 si classificò quarto col suo grande capolavoro “La spada nel cuore“, in coppia con Patty Pravo, sì, stò parlando di Little Tony. Quest’anno canta “Non finisce qui” ed è stata la canzone che mi ha emozionato di più, da sottolineare la chitarra di Enrico Ciacci (fratello di Little). FORZA LITTLE!

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Lo sfogo del male

A volte cerco di ferire le persone.

Venerdì mi hanno fatto girare le palle parecchio, ero ubriaco, ero incazzato, e ho riversato quello che avevo dentro su una innocente ragazza. Non era ira, non era odio, era cattiveria, pura e semplice. Ho cercato di farla sentire una merda. Così, senza motivo, lei di certo non se lo meritava.

Ero incazzato e ho cercato di far, volutamente, star male una persona che non c’entrava un cazzo. Mi è venuta dentro una sorta di supponenza mista ad arroganza, una roba di altissimo livello ovviamente. Le ho detto: “vieni, parliamo, ti farò piangere, ti sfido” e col mio cazzo di sorrisino sarcastico l’ho presa e le ho detto delle cose personali che non avrebbe voluto sentire. E’ che voglio fare sempre quello che sà tutto lui, che capisce la gente meglio di se stessa, il superfigo insomma. Ora, è vero che capisco la gente, ma non sono un mago. Conoscere il mondo e le persone che ho intorno è la cosa che mi permette di avere tuttto sotto controllo, è il mio modo di vivere. Con lei ho cercato di far leva su quelli che presumevo essere i suoi punti deboli, ho cercato di scavare nei suoi sensi di colpa, non era neanche quello che pensavo di lei, era quello che pensavo la ferisse di più.

La scena è stata a dir poco patetica. Lei non pianse affatto, fortunatamente. Ripensandoci ora se fossi stato in lei avrei preso le redini del gioco per ferire me, ma probabilmente non avrebbe saputo dove andare a scavare per ferirmi. Tralaltro mi è sembrata più sicura di se stessa di quanto mi sarei mai immaginato, non sò se fosse per fare la dura davanti ad uno stronzo o se fosse vero, comunque complimenti.

Spero di avere l’occasione per scusarmi personalmente con lei e le sue amiche, nel frattempo queste sono le mie pubbliche scuse. Mi dispiace davvero per come mi sono comportato, sono stato un vero cafone, e tu di certo non te lo meritavi, scusa.

Lavorerò per cercare un modo di sfogare la mia cattiveria in altro modo, possibilmente non sulle persone innocenti. Spero che voi non siate bastardi come me.

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La via del bravo ragazzo

Sabato grasso ero in giro per il centro di Milano per cercare un indumento optical.

In pratica mi sentivo un ostaggio in mezzo a tutti quei bambini vestiti da zorro o da fatina con in mano bombolette e coriandoli. Ebbene ci fu un tempo dove io mi mascheravo e andavo in giro a tirare coriandoli, mi sono ricordato di una volta in cui ero ragazzino, troppo grande per mascherarsi da zorro e troppo giovane per mascherarsi da prete pedofilo, avevo qualcosa tipo 10 anni, ero in giro con gli amici di un mio amico del tempo, non ricordo neanche il suo nome. Successe che loro non avevano i soldi per comprare le bombolette e andammo alla Standa più vicina a rubare la schiuma da barba, la cicciona mi aveva riempito di soldi per l’occasione e io non lo feci. Li rividi qualche anno dopo ed erano diventati dei mezzi balordi.

Cosa sarebbe stato della mia vita se la cicciona non avesse potuto darmi i soldi per quelle bombolette?

Io sono contro al furto. A 6 anni ero coi miei dal fruttivendolo, vidi un signore che passando prese una ciliegia, la mangiò e se ne andò. Così presi una ciliegia e la mangiai. I sensi di colpa e la paura di finire in prigione mi fecero piangere come un dannato tanto che non bastò il fatto che la cicciona mi disse che non dovevo preoccuparmi, che era tutto a posto, dovetti andare piangendo a dire quello che avevo fatto al fruttivendolo, che ovvimente sorrise.

Ovviamente ho rubato altre cose in vita mia, ma sempre per ridersela, per fare il coglione, non per avere cose che volevo ma non potevo comprare.

Penso di essere una persona buona, sicuramente non sono un criminale, ma penso che questo sia dovuto in parte anche al fatto di essere cresciuto in una familia della media borghesia che poteva permettersi di accontentare molti dei miei desideri, dai giocattoli alle scarpe pubblicizzate da Micheal Jordan.

Non voglio dire che i ladri sono poveri e che i poveri diventano ladri. Renato Vallanzasca, leggendario criminale milanese, dice di sè “C’è chi nasce sbirro, io sono nato ladro“. Però sicuramente per alcune persone il fatto di non potere mai ottenere quello che si desidera per vie legali fa sorgere il desiderio di appropriarsene illegittimamente, e penso di essere una di queste persone. Il fatto di non essere un criminale non lo devo solo all’affetto e all’educazioni ricevuti dai miei genitori, ma anche al fatto che mia madre fosse un impiegata e mio padre un discreto commerciante/artigiano.

Forse non sono nato buono, forse sono stato solo fortunato.

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