Mentire a se stessi

Fedro racconta così (in latino in realtà) la “La volpe e l’uva” di Esopo :

“Spinta dalla fame, la volpe cercava di prendere l’uva da un’alta vite, saltando con tutte le sue forze, ma non riuscì a toccarla; allora andandosene disse: “Non è ancora matura; non voglio coglierla acerba”. Chi sminuisce a parole quello che non è in grado di fare, dovrà riferire a se stesso questo esempio.”

La volpe e l’uva

E’ una caratteristica dell’essere umano cercare di soffrire, di sentirsi inferiori, il meno possibile. Per farlo spesso la nostra mente crea una realtà fittizia dove, come nel caso della volpe di Esopo, la cosa desiderata diventa indesiderata.

Altri esempi, più comuni, includono:

  • Autoconvincersi che il lavoro è bello.
  • Autoconvincersi che è vero amore o può diventarlo.
  • Autoconvincersi che và tutto bene.
  • Autoconvincersi che sono veri amici.
  • Autoconvincersi che è così e non si può fare niente.
  • Autoconvincersi che le brutte situazioni in cui ci troviamo non dipendono da noi ma da un entità esterna malvagia (sia esso Dio, il destino, o un amica stronza).
  • Autoconvincersi che in fondo è la cosa giusta.
  • Autoconvincersi che lui/lei si può innamorare di me.
  • Autoconvincersi che stà bene e non può morire.
  • Autoconvincersi che si può tornare solo amici.

E’ un meccanismo di autodifesa che il nostro cervello fa scattare, è un processo normale, ma è giusto?

Credere in una realtà alternativa ci aiuta davvero a risolvere i problemi o è solo un modo per scappare dall’affrontarli? E ci fa bene, a volte, scappare dai problemi piuttosto che affrontarli?

Venerdì mi sono reso conto che la mia ex mi manca più di quanto pensassi. Pensavo di essere riuscito ad accettare il tutto, ma non è così. Questa presa di coscienza mi fa stare peggio, mi domando però se ciò mi aiuterà a superare veramente la cosa…

Ho la capacità di capire le persone, mi rendo conto quando si prendono in giro da sole, ma non posso sempre essere io a mettervi di fronte alla realtà delle cose. Riflettete su cosa volontariamente nascondete a voi stessi…

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Sfogare la vita

Io e il Gallo che venerdi acquistiamo 7 casse di birra (3 mie, 4 sue) per un totale di 69.3 litri di birra olandese, in offerta ovviamente.
“Gallo, ma come fa a costare così poco?”
“Mah non lo sò, guarda la scadenza..”
“01/2009”
“Ah, bhè tanto a noi và bene anche 12/2007…”
Io e il Gallo mentre venerdi acquistiamo 7 casse di birra.

Questo post nasce da una discussione con un’amica di qualche settimana fa. Per venire al dunque, lei ha insinuato che il mio sballare, ubriacarmi, non capire un cazzo, perdere il controllo, sia un modo per sfogare la mia tristezza le mie insoddisfazioni, e che questo modo di sfogarle renda la mia vita ancora più triste.

Ha ragione sul fatto che è il mio modo di sfogarmi, ma questo non rende la mia vita ancora più triste. Non sono triste, certo, sono stato anche più felice, e mi sballavo uguale. Quindi?

Quindi credo che il tutto sia da ricondursi al fatto che, indipendentemente da cosa abbiamo in un determinato momento della nostra vita, ci manca qualcosa o abbiamo qualcosa di troppo. Non è necessario che siano cose realmente importanti, danno adito comunque ad un senso di insoddisfazione. Le cause possono svariare:

  • Una relazione finita, mai iniziata o da finire.
  • Problemi con amici/parenti/partner.
  • Il dover fare un lavoro che non piace.
  • Problemi economici.
  • Il doversi alzare alle 5:45 ogni mattina.
  • L’incertezza del proprio futuro.
  • Un figlio che non arriva.
  • La paura di invecchiare.
  • La paura di non soddisfare le volontà di qualcuno caro.
  • La solitudine.

O anche stronzate meno importanti. La gente deve trovare un modo per stare meglio, per sentirsi più in pace con se stessi, un modo per deprimersi, un modo per divertirsi, per evadere dalla propria vita. Io ho scelto lo Sballo, è nato tutto quando ci sono rimasto sotto per Resolve (vedi About Suby), ma ha funzionato e funziona da allora. Altre persone fanno cose diverse:

  • C’è chi cerca nuove amicizie.
  • C’è chi piange prima di dormire.
  • C’è chi si tiene il futuro e l’amore molto lontani.
  • C’è chi scopa e mai si innamora.
  • C’è chi interpreta la vita di altri.
  • C’è chi si scopa la ex.
  • C’è chi ama e tradisce.
  • C’è chi studia e pedala.
  • C’è chi si butta da una relazione all’altra.
  • C’è chi stà a casa il sabato sera.
  • C’è chi si traveste il sabato sera.
  • C’è chi si spada.
  • C’è chi scappa con gli amici.
  • C’è chi si autoconvince di amare.

La gente colma le lacune del proprio spirito in modi diversi, non è sbagliato dare sfogo alla tristezza, fa parte dell’essere umani. Io ho scelto lo Sballo, penso che ci siano cose molto più tristi in quest’ultima lista, è il mio modo di evadere dalla vita che ho.

Qual’è il vostro? E come si può se si può fermare questo bisogno di sfogo?

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L’apertura

Erano diversi mesi che pensavo di aprire un blog, ma non l’avevo mai fatto. Qualche settimana fà ho lasciato un commento su un blog e la cosa mi ha esaltato molto, così eccomi qui. Per ora considerate tutto, soprattutto la grafica come provvisorio, questo sito è appena nato, si evolverà.

Perchè “maledetta primavera” ? Bellissima canzone della bellissima Loretta Goggi. Non che la canzone mi descriva, ma mi caratterizza, perchè la adoro, perchè fà riflettere, perchè alla Stryxia piace metterla come ultimo pezzo il sabato sera nel Bordello, non lo sò perchè, pensavo a varie possibilità ma quando ho pensato a www.maledettaprimavera.com tutti i dubbi si erano volatilizzati.

Sono una persona che pensa, tanto. Riflettere è giusto, fà crescere, fà capire. Questo progetto nasce con l’idea di portare la gente a riflettere su se stessa, sul mondo. Se leggendo un post vi metterete a pensare, avrò avuto successo.

Non è un progetto filosofico, è un calderone, un contenitore dove vi parlerò anche dei cazzi miei, di crittografia e chissà di cos’altro..

Tutti i commenti, spunti per altre riflessioni, sono ben visti. Evitate nomi e cognomi e registratevi possibilmente prima di scrivere, anche se non è obbligatorio.

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